LAV contro la strage degli agnelli

Pasqua: la LAV contro la strage degli agnelli PDF Stampa E-mail
Dopo le parole di Papa Benedetto XVI (“Gesù non mangiò agnello all’ultima cena”), la LAV scrive ai Vescovi siciliani: “Invitate i fedeli a rinunciare alla carne e scegliere i cibi della terra per festeggiare la Vita con la Vita”.  Il gesto del sacrificio dell'agnello non ha nulla a che vedere con la tradizione cristiana della celebrazione della Pasqua: è quanto ha affermato il Papa durante la celebrazione della Messa "In coena Domini" affermando che il sacrificio dell'agnello è un "gesto nostalgico, privo di efficacia".  Viene meno, quindi, la giustificazione della tradizione che li vede vittime di sontuosi pasti organizzati per celebrare la ricorrenza, per la quale ogni anno con l’avvicinarsi delle festività pasquali si è costretti ad assistere all’uccisione di centinaia di migliaia tra agnelli e capretti.
 
Palermo, 6 aprile 2007 - Si avvicina la Pasqua, festa di rinascita ma non per gli animali: anche quest’anno saranno molte centinaia di migliaia gli agnelli e i capretti sgozzati in pochi giorni per una discutibile e crudele tradizione. La LAV ha accolto con grandissima gioia le parole di Papa Benedetto XVI che ieri sera, durante l’omelia dopo la lavanda dei piedi, ha detto che Gesù non ha mangiato l'agnello nell'ultima cena e che non seguì la tradizione della Pasqua ebraica ma quella della Pasqua degli Esseni, che erano vegetariani. Il Santo Padre ha anche affermato che Gesù è stato il vero Agnello immolato per il bene di tutti.

Per fermare la “strage degli agnelli”, quindi, la LAV Sicilia ha scritto oggi una lettera -appello a tutti i 18 Vescovi delle Diocesi dell’Isola; qui di seguito il testo:

Eminenza Illustrissima,

fra qualche giorno arriverà la Santa Pasqua, giorno in cui festeggeremo la resurrezione di Gesù Cristo. Per noi fedeli, tale evento dona un significato ancor più grande alla Vita in tutte le sue magnifiche espressioni. La Natura stessa in questo periodo sembra gioirne, portando a fiore le piante e rendendo madri le creature di nostro Signore.Le stesse creature che San Francesco ci ha insegnato a considerare come nostri Fratelli minori.

Come lui, altri grandi uomini della Chiesa ci hanno insegnato ad amare e rispettare il Creato e la Vita: per San Tommaso d'Aquino era "evidente che se un uomo mostra una pietosa compassione per gli animali, ancor più egli è disposto a comportarsi pietosamente verso i propri simili".
 
Anche Papa Pio XII, si rifece ancora a tale principio: "Ogni impulso di uccidere gli animali senza giustificazione, ogni maltrattamento e ogni crudeltà verso di loro vanno senz'altro condannati. Anche perchè tale comportamento esercita una nefasta influenza sull'animo dell'uomo e lo rende abietto".
 
San Basilio vescovo di Cesarea scriveva: "O Dio, rafforza in noi il senso di fratellanza con tutte le cose viventi, con i nostri piccoli fratelli a cui hai dato questa terra come rifugio assieme a noi. Possiamo noi renderci conto che essi non vivono soltanto per noi, ma per se stessi e per Te, e che essi amano la dolcezza della vita tanto quanto noi, e Ti servono meglio nel luogo in cui sono che noi nel nostro".

Lo stesso Papa Giovanni Paolo II, ancora vivo nel ricordo di tutti, nell'udienza pubblica del 10 gennaio 1990, riferendosi agli animali ebbe a dire che "anche loro derivano da un Soffio Divino"; commentando alcuni salmi del Libro della Genesi, il Pontefice ha parlato dell'azione creatrice dello Spirito divino spiegando che gli animali sono frutto di tale azione.

Tali insegnamenti ci invitano ad amare e rispettare tutte le creature di Dio cercando di vivere in armonia con esse. L’amore per la Vita che Gesù Cristo e tanti uomini della Chiesa dopo di Lui ci hanno insegnato stridono, però, con la tradizione che giustifica la costante mattanza della domenica di Pasqua. Anche quest’anno, infatti, si stima che almeno 7.000.000 di agnelli e capretti troveranno la morte per questa ricorrenza.

La nostra preghiera oggi si rivolge a Lei, perché con le Sue parole possa invitare i fedeli a rinunciare alla carne e scegliere di imbandire le tavole della domenica di Pasqua con i cibi della terra in modo da festeggiare la Vita con la Vita. Una Sua parola, una riflessione su questo tema ci riempirebbe di gioia e di felicità.
 
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La LAV chiede di essere sostenuta nella scelta etica e morale di adottare un menù alternativo, privo di ingredienti di origine animale, e proprio per questo ancor più sano e gustoso. Sono molte le pietanze con le quali ci si può sbizzarrire senza la necessità di uccidere degli animali. Per questa Pasqua la LAV propone: Fantasia di verdure crude marinate, Trofie alla crema di carciofi e noci, Champignon ripieni di tofu con puré di soia verde, Colomba vegan. Se vuoi consultare le ricette della LAV
 





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