Nei mari esistono creature che ci comunicano un'intensa sensazione di diverso, di primitivo. Sono pesci ossei che ci appaiono, ad occhio, poco accostabili ad un tonno, ad una carpa, ad un merluzzo, ad un pesce persico ecc...

Dalla coda asimmetrica dello storione alle lucide scaglie del polittero; dalle incredibili pinne a "zampa" della latimeria a quelle filiformi impiantate sul corpo da serpente della lepidosirena; tutto concorre a richiamarci una realtà ancestrale, ben diversa da quella che ci fa da cornice.

Un'impressione corrispondente a verità, in quanto ci troviamo effettivamente di fronte ad animali costituenti l'estrema, sparuta rappresentanza di gruppi ben altrimenti fiorenti in epoche distanti da noi decine o addirittura centinaia di milioni di anni.

Con l'eccezione degli storioni, questi, che sono i più primitivi fra i pesci ossei viventi, non rivestono alcuna importanza pratica; enorme, al contrario, è quella scientifica, in quanto, attraverso essi ci è possibile abbozzare una ricostruzione di fondamentali eventi biologici che si collocano così lontano nel tempo.