Cetacei

I mammiferi che si sono più adattati alla vita acquatica sono i cetacei. La loro origine è molto antica e la specie più vecchia conosciuta erano gli archeoceti vissuti circa 55\35 milioni di anni fa. I cetacei più recenti presentano un’atrofizzazione degli arti posteriori e un bacino più piccolo.

Lo “zampillo”
Lo svuotamento dei polmoni in pochi respiri comporta una forte emissione del contenuto polmonare che a contatto con le temperature più basse dell’aria si condensa in vapore acqueo. Questo zampillo è tipico di ogni specie e visibile anche a grande distanza. Un’altra particolarità è il notevole strato adiposo che funge da barriera tra le temperature fredde dell’acqua e il sistema circolatorio. I cetacei si riproducono lentamente, la gestazione dura circa 1 anno e nasce un solo piccolo. Anche se il tasso di natalità è basso,la mancanza di predatori naturali e un’aspettativa di vita molto lunga(40 anni)avrebbero dovuto garantire l’abbondanza della specie ma purtroppo ciò non accade a causa dell’uomo e della spietata caccia che esso attua. Da secoli la balena,per l’uomo,ha rappresentato una riserva di grasso,carne ed altro,in pratica, ha utilizzato tutte le parti dell’animale al fine di ricavarne degli utili.

La trasformazione della coda
Con la regressione degli arti posteriori la mobilità è stata assicurata dal mutamento in pinna caudale della coda e degli arti anteriori in pinne utilizzate soprattutto per l’orientamento. La cute liscia,priva di peli,che consente al cetaceo di muoversi nell’acqua agilmente e senza incontrare resistenza;i delfini riescono a correre molto velocemente senza apparente sforzo grazie anche al movimento elastico del corpo che riduce notevolmente la resistenza dell’acqua. L’apparato respiratorio dei cetacei è tra i più notevoli in natura;naturalmente sono obbligati sono obbligati a dover riemergere di tanto in tanto ma l’efficacia dell’immagazzinamento dell’aria è la migliore fra tutti i mammiferi in quanto con una sola espirazione si rinnova quasi il 90%del contenuto polmonare;sono animali in grado di restare sommersi più di 1 ora anche se la capacità polmonare non è collegata in maniera diretta a tale facoltà in quanto molta aria nei polmoni in rapporto alle dimensioni del corpo potrebbe costituire un pericolo per quegli animali che si immergono a molti metri di profondità. I loro polmoni si comprimono fino ad un decimo del loro volume e questa particolarità unita alla facoltà di immagazzinare ossigeno anche nella cute e nei muscoli danno una notevole autonomia respiratoria a quasi tutte le specie.

Una caccia spietata
Mentre fino al secolo scorso la caccia era fatta con piccole barche e lunghi arpioni e fiocine,nel corso di questo secolo la tecnologia ha portato ad un’evoluzione della tecnica attraverso l’uso di bombe e cannoncini lancia fiocine. Questo ha portato ad una drastica riduzione delle specie portandole sull’orlo dell’estinzione e solo nel 1946 è stata fondata una commissione internazionale per disciplinarne la caccia. Oggi il pericolo è ancora esistente poiché oltre alla caccia,anche se ormai regolata,sono sorti problemi di inquinamento dell’acqua.





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