Ungulati
Anche un bambino riesce a notare caratteristiche simili fra alcune specie ( bisonte, cervo, cinghiale, cavallo) che oltre ad essere erbivori hanno l’estremità degli arti formate da zoccoli.
Questi animali vengono classificati come Ungulati. Studi recenti hanno riscontrato che anche altri animali,in apparenza diversi,avevano caratteristiche ed organi molto simili ai veri e propri ungulati.
Un ulteriore prova sono stati i ritrovamenti paleontologici di resti di antenati comuni. Quindi anche Iracoidei,procavie e sirenii fanno parte della stessa famiglia degli Ungulati.
I primi e i secondi sono imparentati con gli elefanti e formano il superordine dei penungulati (quasi ungulati), mentre l’oritteropo è l’unico a formare il superordine dei protoungulati. I perissodattili sono formati dai equidi, rinocerontidi e tapiridi .
Tutti i perissodattili oggi viventi sono originati dalla famiglia dei iracodontidi. La famiglia degli artiodattili è formata da capre, buoi, giraffe, cervi, cammelli, antilopi ed ippopotami e derivano tutte dall’antico ordine dei mesonichidi.
Per capire adeguatamente la loro evoluzione bisogna tornare al periodo cretaceo durante il quale esistevano i creodonti e i condilarti con la differenza che i secondi erano carnivori mentre i primi erbivori .Nei condilartri l’evoluzione ha permesso la diversificazione sia delle dimensioni che delle abitudini(acquatiche o terrestri).
Ciò che distingue gli ungulati dagli altri mammiferi sono la presenza di corna o protuberanze;esse sono nate con lo scopo di difesa dagli aggressori.
Un esame critico ha sconfessato tale teoria in quanto sono rarissimi i casi in cui se ne servono per difendersi dai carnivori,in base a ciò che si conosce della storia evolutiva degli ungulati,le prime forme non le possedevano ed è ben noto anche che solo ungulati di taglia medio\grande le possiedono.
Appunto per la dimensione che ha impedito la difesa a colpi di salti e morsi l’unico modo per attaccare o difendersi era l’uso della testa .
Per una questione evolutiva lo sviluppo delle corna ha portato anche ad uno sviluppo difensivo nella stessa specie proprio per evitarne l’estinzione;alcune specie hanno ispessito i fianchi rendendoli più duri (capre,suidi e okapi); in altri casi si sono instaurati meccanismi difensivi che hanno portato l’animale a non colpire esageratamente forte per paura di rappresaglie.
Le giraffe hanno risolto il problema sviluppando un sistema gerarchico molto rigido;il milgau e altri ungulati con corna corte ma affilate per evitare ferimenti hanno sviluppato combattimenti ritualizati.
Solo più tardi,evolutivamente parlando,per difendersi dagli attacchi e rispondere alla stessa maniera;la parata ha modificato la struttura del capo:è impossibile che ungulati con corna grosse ritualizzino lo scontro o si colpiscano nei fianchi perché sarebbe altamente pericoloso. Il modello che ebbe più successo a livello difensivo fu quello di ungulati che possedevano cranio possente e corna divergenti (bovini e bisonti).
Un’evoluzione simile è accaduta con i suidi basta vedere facoceri e cinghiali. La comparsa di corna molto grosse ha modificato la tipologia di attacco:non si tende più a colpire sui fianchi ma verso il capo in quanto la grandezza delle corna spesso faceva intrecciarle evitando seri ferimenti .
Nel genere ovis l’evoluzione ha prodotto un rafforzamento delle corna ed un incurvamento di esse rendendole meno pericolose durante gli scontri .
Le corna non solo servono ad attaccare\difendersi ma vengono anche usate a scopo intimidatorio. Nei gruppi servono per far individuare il soggetto più forte stilando così una specie di gerarchia.