Primati
Tra i mammiferi l'ordine dei Primati è quello che vede , biologicamente, appartenere anche l'uomo; non molti sanno che nel gruppo dei primati non vengono comprese solo le scimmie antropomorfe, le scimmie comune e altri tipi di scimmie ma anche esseri strade di piccole dimensioni che hanno muso appuntito e che assomigliano a topi e che la scienza denomina tupaie di cui esistono circa 50 specie tutte, si pensa, insettivore.
Fin dagli inizi le proscimmie sono state, per milioni di anni, le dominatrici incontrastate del mondo arboricolo. È stato possibile dedurre ciò dai tanti fossili trovati; naturalmente la storia evolutiva di un gruppo di animali non può essere basata soltanto sullo studio dei reperti fossili ma deve essere integrata anche dallo studio delle forme attuali.
Grazie alle tecniche di indagine moderna di cui ora siamo in grado di disporre possiamo fare una rassegna introduttiva del mondo dei primati; i primi primati sicuramente sono stati piccoli animali insettivori che vivevano sugli alberi.
Sicuramente tra le modificazioni più importanti che si sono avute nel corso dei secoli che è quella delle zampe; si è avuto infatti un perfezionamento dell'arte di arrampicarsi. Gli artigli pian piano si sono trasformati in unghie piatte e le mani e piedi in strumenti molto efficienti e adatti al aggrapparsi a tronchi erranti. Molti mammiferi primitivi e anche i roditori attuali utilizzano le unghie per arrampicarsi: in queste specie ogni dito termina con un artiglio molto robusto e attaccato all'osso, il polpastrello e soltanto un cuscinetto di pelle dura utilizzato per attutire gli urti.
Dei primati invece gli artigli si sono man mano appiattiti, le dita si sono allungate e i cuscinetti si sono man mano ridotti diventando polpastrelli. Nei primati, contemporaneamente all'evoluzione delle mani e dei piedi si ha avuto anche un'evoluzione visiva: gli occhi si sono spostati al centro per permettere una visione binoculare. Questi occhi sono diventati efficienti e dotati della visione del colore.
Naturalmente con l'utilizzo sempre migliore degli occhi, l'olfatto ha perso man mano di importanza comportando l'abbandono dei segnali odorosi e dei marcamenti territoriali. Anche il processo di gestazione si è perfezionato, la placenta ha iniziato a fornire maggiore nutrimento, e i cuccioli vengono sempre di più accuditi dai genitori per garantirne la sopravvivenza. Queste particolarità e molte altre hanno fatto sì che si arrivasse alla nascita dell'uomo.